Sicurezza e legalità contro le stragi. A Milano un convegno UIL e Feneal Lombardia con politica e magistrati per capire come fermare lo stillicidio di omicidi sul lavoro
Un lungo applauso per ricordare le vittime della strage ferroviaria di Brandizzo e per aprire un confronto anche diretto per fermare le morti senza sosta dei lavoratori. Il convegno lanciato da UIL e Feneal Lombardia è stata una occasione importante non solo per ascoltare i punti di vista di politica e magistrati che spesso si imbattono nelle morti sul lavoro ma anche per raccontare il pesante clima di paura che si vive nei luoghi di lavoro. n quesa direzione gli interventi di Enrico Vizza (segretario generale della UIL Lombardia) e di Riccardo Cutaia (segretario generale della FENEAL UIL Lombardia)
Attenzione anche dal Ministero dell’Istruzione, perché la formazione sul lavoro è importante ma l’esperienza Scuola/Lavoro ha dovuto registrare morti sul lavoro tra gli studenti. Non a caso Paola Frassinetti, sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito, sottolinea che l’attuale Governo ha già apportato delle modifiche per migliorare il controllo sulla qualità delle imprese che partecipano
E poi la battaglia che tutti i giorni si svolge nei tribunali, con magistrati e avvocati che spesso si rendono conto che davanti agli omicidi sul lavoro le pene non sono né rapide né certe. Una visione condivisa sia dall’avvocato Marco Favara (consulente legale delal UIL Lombardia) che da una importane personalità come Bruno Giordano, magistrato di Cassazione e già direttore dell’INL.
Chi indaga sul rogo della Torre del Moro di Milano cerca di rispondere alla domanda: cosa sarebbe successo se ci fossero stati i ponteggi e degli operai al lavoro al momento del disastro? Proprio il rogo della Torre è al centro del lavoro di Marina Petruzzella, Pubblico Ministero della Procura di Milano.
II sindacato punta da tempo anche alla tutela dei lavoratori dopo un incidente sul lavoro ma ci si deve scontrare anche con una certa ignoranza circa i propri diritti che lascia aperta la porta a un lunga battaglia di civiltà, come sottolinea Eloisa Dacquino, segretaria confederale UIL Lombardia.
E da parte sua Roberto Fontana, direttore del patronato ITAL UIL Lombardia, avverte: spesso il riconoscimento di infortuni è un percorso lunghissimo anche a causa dell’atteggiamento dell’INAIL, che si comporta come un qualsiasi assicuratore.