Como, i diritti iniziano dagli Asili Nido. La città torna in piazza per difendere un servizio vitale. Un anno fa la Giunta Comunale aveva deciso senza nessun confronto di chiudere l’Asilo Nido Magnolia, sollevando l’opposizione di sindacati e famiglie ma anche del Tar. A distanza di un anno il sindaco Rapinese ci riprova: senza nessuna consultazione ha decretato di volere esternalizzare la gestione degli Asili Nido passando la palla al Consiglio comunale. Una privatizzazione che avrebbe conseguenze importanti per le famiglie
Como torna in piazza per difendere un servizio vitale. Un anno fa la Giunta Comunale di Como aveva deciso senza nessun confronto di chiudere l’Asilo Nido Magnolia, sollevando non solo l’opposizione di sindacati e famiglie, ma anche quella del Tar. A distanza di un anno il sindaco Rapinese ci riprova ma in grande stile: senza nessuna consultazione della città ha decretato con la Giunta di volere esternalizzare la gestione degli Asili Nido passando la palla al Consiglio comunale. Una privatizzazione che avrebbe conseguenze importanti per le famiglie
E le famiglie? Come potranno affrontare l’aumento dei costi, la riduzione della qualità e l’incertezza di accesso a un servizio essenziale per la loro quotidianità? Questi interrogativi rimangono senza risposta, ma sono al centro della preoccupazione collettiva.
Non solo. L’idea del sindaco non tiene conto di quanto accaduto a pochi minuti da Como. Perché anche a Milano è stata privatizzata la gestione degli Asili Nido con un risultato paradossale, il solo rinnovo del Contratto nazionale del settore ha portato un aumento del costo del lavoro e il sistema ha mostrato enormi limiti