E la casa popolare scese in piazza

Manifestazione di UIL, CGIL e CISL molto partecipata sotto la Regione Lombardia per il diritto alla casa e chiedere alla Regione di mettere mano contro la desertificazione dell'edilizia sociale. L'iniziativa ha visto protagonisti le tante storie del Paese reale e i sindacati della casa Uniat, Sicet, Sunia e Associazione Inquilini

E la casa popolare scese in piazza. Manifestazione molto partecipata sotto la Regione Lombardia per il diritto alla casa e chiedere alla regione investimenti sulla edilizia sociale. L’iniziativa organizzata da CGIL, CISL e UIL della Lombardia con i sindacati della casa (Uniat, Sicet, Sunia e Associazione Inquilini)

 

Manifestazione di UIL, CGIL e CISL molto partecipata sotto la Regione Lombardia per il diritto alla casa e chiedere alla politica di mettere mano contro la desertificazione dell’edilizia sociale. L’iniziativa ha visto protagonisti le tante storie del Paese reale e i sindacati della casa Uniat, Sicet, Sunia e Associazione Inquilini

L’emergenza abitativa  in Lombardia e sempre più un problema e il welfare abitativo fa acqua da tutte le parti, e per questo che i sindacati confederali e degli inquilini hanno organizzato un presidio sotto il palazzo della regione.

Nel 2023 in Lombardia sono state presentate al oltre 65.000 domande di assegnazione ma solo quattro famiglie su 100 hanno avuto accesso ad un alloggio, nel frattempo gli alloggi pubblici sfitti sfiorano quota 20.000 più della metà solo a Milano. Alloggi che restano inutilizzati per anni in attesa di essere destinati a futuri piani di valorizzazione e di vendita.

Alloggi che cadono a pezzi situazioni di degrado mancanza di sicurezza questa è la situazione di disagio abitativo denunciata dai manifestanti. E mentre nel settore privato migliaia di sfratti sono in esecuzione, i prezzi degli appartamenti sono alle stelle, le famiglie non riescono più a far fronte al caro mutui e in una città come Milano e con lavori e retribuzioni sempre più precari le offerte di lavoro vengono rifiutate a causa della difficolta di trovare un alloggio adeguato al salario, per questo alle famiglie non resta che rivolgersi alle regione o ai comuni per vedere riconosciuto il loro diritto alla casa.

Migliorare l’edilizia pubblica e aumentare l’offerta di case popolari a canone sociale significa difendere il reddito e la dignità di chi non ce la fa ed è per questo che sindacati associazioni e inquilini chiedono a regione Lombardia di intervenire

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